RIABILITAZIONE COGNITIVA
La riabilitazione cognitiva è un trattamento non farmacologico rivolto ai soggetti colpiti da demenza. Consiste nell’apprendimento di strategie compensatorie e nello sfruttamento delle abilità residue allo scopo di contrastare il decorso degenerativo.
Attraverso il potenziamento delle residue capacità anatomico-funzionali del cervello, è possibile contrastare e rallentare sia il deterioramento cognitivo causato dall’età, sia quello dovuto a patologie degenerative. La riabilitazione cognitiva serve quindi, non solo a modificare il decorso della patologia, allontanando la progressione degenerativa e rendendo il paziente autonomo più a lungo, ma anche a ridurre l’ansia, il disinteresse e la depressione che la demenza provoca.
Come si svolge la riabilitazione cognitiva?
La riabilitazione cognitiva avviene attraverso attività che tengono il cervello in esercizio e stimolano le capacità cognitive superiori.
Il cervello, se opportunamente stimolato, aumenta le proprie capacità funzionali mediante la neogenerazione di neuroni e l’aumento delle connessioni dendritiche interneuronali.
Il cervello può essere quindi adeguatamente stimolato attraverso l’esercizio fisico, un corretto comportamento alimentare, la scolarità, lo studio di nuove lingue o strumenti musicali, una vita attiva e di relazione, l’esecuzione di giochi intellettivi, l’utilizzo di specifici strumenti tecnologici e programmi di potenziamento cognitivo.
Perché è così efficace?
La Riabilitazione cognitiva si basa su uno straordinario fenomeno all’interno del nostro cervello: la Plasticità Neuronale. È stato scientificamente accertato che il cervello, se opportunamente stimolato, aumenta le proprie capacità funzionali mediante la neogenerazione di neuroni e l’aumento delle connessioni dendritiche interneuronali.
La Plasticità Neuronale può essere stimolata dalla scolarità, dallo studio di nuove lingue o strumenti musicali, dall’esercizio fisico, da un corretto comportamento alimentare, da una vita attiva e di relazione, dall’esecuzione di giochi intellettivi, dall’utilizzo di specifici strumenti tecnologici e programmi di potenziamento cognitivo (Fisioterapia della Mente).
Grazie alla Plasticità Neuronale è possibile attuare programmi operativi sia preventivi sia curativi. Potenziando le residue capacità anatomico-funzionali del cervello, oggi siamo in grado di contrastare e rallentare sia il deterioramento cognitivo fisiologicamente relazionato all’età, sia quello dovuto ad evidenti quadri patologici degenerativi.
Analogamente, è possibile attuare di stimolazione intellettiva con finalità preventiva. L’aspetto preventivo sta assumendo un ruolo sempre più importante, sia in un’ottica di “Ben-Essere” fisico ed intellettivo della popolazione, sia per quanto riguarda il processo di ottimizzazione delle risorse economiche per l’Health-Care Istituzionale.
Prova un esercizio
Qui sotto troverai un elenco di parole apparentemente prive di senso.
GAPISEGTAAS
TSOALTO
ZAIPEZNA
GOCIRGOA
OIOCG
IDMNOA
ZBELEZAL
ITAG
AASPENZR
ACNUCI
SASEP
EPROLA
MCUPEOTR
TUFART
TOGTA
OPAERIVTI
RAIOEN
CTOGIATOOL
In realtà, un senso ce l’hanno. Spetta a te trovarlo. Come? Riordinando le lettere, ottenendo così un senso compiuto.
Per esempio:
AFISNETR
La risposta corretta è: FINESTRA
La riabilitazione con il Biofeedback
Tale terapia non è invasiva e non prevede assolutamente farmaci, inoltre consentendo una autoregolazione della risposta comportamentale ed emozionale della persona favorisce e porta ad uno stato di benessere.
L’apparecchiatura utilizzata, chiamata Biofeedback, consente di apprendere alcuni processi psicofisiologici abitualmente involontari, attraverso un’informazione di tipo acustico o visivo ottenuta in tempo reale per mezzo di un segnale restituito dallo strumento e proveniente dai processi psicofisiologici esaminati.
E’ una tecnica che aiuta ad avere un controllo sulle normali funzioni involontarie dell’organismo quali battito cardiaco, temperatura corporea, pressione arteriosa e tono muscolare che variano in risposta all’ambiente, alle emozioni e all’esercizio fisico.
La valutazione con il Biofeedback permette di quantificare il livello di attivazione del soggetto in situazioni di stress e di valutare la capacità di autoregolazione fisiologica di ciascuna persona con l’obiettivo di imparare, con adeguati training, a controllare volontariamente la funzione monitorata. Le strategie acquisite consentono di gestire il disagio emozionale provocato dalla patologia consentendo di interrompere il circolo vizioso che alimenta la patologia.
Le sedute di training aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza ed abilità nel regolare il funzionamento fisiologico usando i segnali che provengono dal corpo con l’obiettivo di migliorare benessere e salute.
Innervazione autonoma del cuore. Le aree cardioacceleratrici e cardioinibitorie sono componenti dei centri cardiaci appaiati nel midollo allungato del cervello. Aumentano l’attività cardiaca attraverso la stimolazione simpatica e la diminuiscono attraverso la stimolazione parasimpatica (del nervo vago)